Attività

UVOS - Screening del tumore della mammella

In Piemonte, attraverso il programma "Prevenzione Serena", sono offerti gratuitamente tre tipi di screening per tumori di mammella, cervice uterina e colon-retto. 
 

SCREENING DEL TUMORE DELLA MAMMELLA

Lo screening del tumore della mammella mira ad individuare i tumori quando sono ancora così piccoli da non dare sintomi: questi sono in genere i più facili da trattare.

Il test utilizzato è la mammografia, che è una radiografia fatta a entrambi i lati di ciascun seno.

In generale, l’età per lo screening è quella in cui è dimostrato che si sviluppa la maggior parte dei tumori al seno.

Prevenzione Serena invita le donne tra i 50 e i 69 anni a fare la mammografia, con un intervallo, tra un test negativo e il successivo, di 2 anni. Per questa fascia d’età, le conoscenze scientifiche disponibili mostrano i più chiari vantaggi.

Anche alle donne tra i 45 e i 49 anni è offerta la possibilità di fare test contattando di propria iniziativa Prevenzione Serena. Poiché le donne più giovani hanno spesso il seno molto denso, e questo può ostacolare la lettura della mammografia, l’intervallo di screening previsto è ridotto ad 1 anno: questo permette di evitare che un eventuale tumore non individuato cresca troppo tra una mammografia e la successiva.

Dopo il test di screening la maggior parte delle donne riceve un risultato negativo ( nessuna anomalia). Se invece l’immagine della mammografia non è chiara, o mostra un area sospetta, la donna viene richiamata per effettuare uno o più approfondimenti, che possono essere:

  • la ripetizione della mammografia
  • una mammografia ingrandita della parte sospetta
  • un’ecografia
  • il prelievo di un campione di cellule dall’area sospetta. 

Circa 7 donne su 100 sono richiamate per accertamenti dopo una mammografia.

Un eventuale richiamo può provocare ansia: teniamo presente, però che la maggior parte delle donne richiamate non avrà una diagnosi di cancro. 

Prevenzione Serena punta a massimizzare i benefici e ridurre al minimo i rischi dello screening, in modo che la “bilancia” penda a favore dei benefici.

Questo è possibile grazie a un accurato sistema di assicurazione della qualità, ovvero:

  • tutte le radiografie sono lette da due radiologi esperti, per ridurre al minimo gli errori;
  • si utilizzano le apparecchiature più avanzate per ottenere risultati ad alta definizione con il minimo di radiazioni possibili; 
  • il personale è sottoposto a formazione continua a verifica periodica dei risultati raggiunti;
  • idati sono monitorati e discussi dai responsabili del programma per individuare eventuali punti critici e risolverli;
  • i protocolli sono periodicamente aggiornati sulla base dei progressi scientifici e delle esigenze della popolazione.