Come fare per

Richiedere maternità anticipata

La maternità anticipata è quella situazione in cui si trova la lavoratrice incinta che si astiene dal lavoro in maniera anticipata rispetto alla data in cui avrebbe inizio il congedo obbligatorio.
Se, di norma, il congedo obbligatorio va da due mesi prima della data presunta del parto a tre mesi dopo il parto (e può essere posticipato, se le condizioni di salute della donna lo consentono), in caso di maternità anticipata la lavoratrice inizia ad astenersi dal lavoro prima del tempo, mantenendo comunque i suoi diritti alla conservazione del posto di lavoro e al pagamento di un'indennità sostitutiva della retribuzione.

Alla maternità anticipata possono accedere tutte le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato, oltre che le libere professioniste, le associate in partecipazione e le autonome iscritte alla gestione separata Inps, purché si trovino nelle condizioni specificamente individuate dalla legge.

I presupposti che possono dare accesso alla maternità anticipata, in particolare, sono i seguenti:

  • gravi complicanze della gravidanza;
  • forme morbose preesistenti che possono essere aggravate dalla gestazione;
  • condizioni di lavoro che mettono a rischio la salute della donna e/o del nascituro;
  • mansioni che prevedono il trasporto e il sollevamento di pesi, con impossibilità di spostare la donna ad altre mansioni compatibili con lo stato di salute;
  • mansioni pericolose, faticose e insalubri, con impossibilità di spostare la donna ad altre mansioni compatibili con lo stato di salute.

La Struttura Complessa Medicina Legale dell'Asl si occupa unicamente delle prime due motivazioni (gravi complicanze della gravidanza e malattie preesistenti che possono essere aggravate dalla gravidanza).

Anche se la maternità anticipata, in tali casi, è concessa per particolari condizioni di salute della gestante, ella è comunque libera di uscire in qualsiasi momento della giornata, dato che non sono previste visite fiscali.

Le restanti motivazioni, legate alla tipologia del lavoro (lavoro rischioso) in una gravidanza in normale evoluzione e non complicata, sono di pertinenza invece dell'Ispettorato del Lavoro e lì la gestante deve direttamente rivolgersi.

Per il riconoscimento della Maternità Anticipata da parte della Medicina Legale, occorre che la  donna si rechi presso l'ambulatorio medico legale del proprio territorio di residenza/domicilio (senza appuntamento; vedere giorni ed orari in altra sezione del sito internet) con un documento d'identità valido, con i due moduli (domanda e decreto, presenti nel sito) debitamente compilati e con il certificato del ginecologo in originale: questo, in particolare, è un certificato nel quale il ginecologo prescrive l'astensione dal lavoro per gravidanza a rischio ed attesta sia l'epoca presunta del parto sia la motivazione clinica per cui è necessaria, a suo giudizio, l'astensione anticipata dal lavoro. 

Il ginecologo certificatore può essere uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale (ad esempio il ginecologo del Consultorio ASL o di un ospedale pubblico / privato accreditato) oppure uno specialista libero professionista: a scelta della donna. Per legge (art. 17, comma 2, lettera a, del D.Lgs. 151/2001; art. 15, comma 1, lettera a, del D.L. 5/2012, conv. con mod. in L. 35/2012), se il certificato è redatto e rilasciato da un ginecologo appartenente ad una Struttura Pubblica, tale certificato già è di per sé valido per chiedere all'INPS direttamente l'astensione anticipata, senza il passaggio intermedio della Medicina Legale dell'Asl; invece, se il certificato è redatto e rilasciato da un ginecologo libero professionista, la donna deve recarsi presso la Medicina Legale, per la verifica di congruità. In realtà, tuttavia, per motivi organizzativi e di standard di qualità propri, l'INPS del nostro territorio prevede che tutti i certificati ginecologici (quindi anche quelli redatti da specialisti pubblici) vengano sottoposti alla valutazione della Medicina Legale.

La valutazione medico legale è anche eventualmente eseguibile sugli atti, nel caso in cui alla gestante sia stato prescritto, dal ginecologo, un regime di "bed rest" (riposo assoluto a letto): in tal caso, è sufficiente inviare tutta la documentazione (che, in tal caso, deve essere di Struttura Pubblica) al seguente indirizzo email: medlegale.nov@asl.novara.it 

Al termine della visita/valutazione medico legale ASL, viene consegnato alla donna il "Decreto" che deve essere trasmesso dalla donna all'INPS, in via telematica o cartacea, autonomamente o mediante l'intermediazione di un Ente di Patronato.

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