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Stili di vita

L'abitudine tabagica

L’abitudine tabagica si conferma in diminuzione e la Legge che ha vietato di fumare nei locali pubblici e sui luoghi di lavoro ha contribuito a diminuire l’accettabilità sociale del fumo di sigaretta. Il divieto di fumare continua ad essere sostanzialmente rispettato; le diffuse conoscenze sui danni del fumo di sigaretta comportano sue limitazioni anche in ambito domestico.

Migliorare l’attenzione di medici e operatori sanitari agli stili di vita delle persone è un obiettivo dei Piani di Prevenzione. Solo poco più della metà dei fumatori riferisce di avere ricevuto nell’ultimo anno il consiglio di smettere di fumare da un operatore sanitario.

Nell’ASL NO l’attività del Centro di Trattamento del Tabagismo è in aumento e le azioni svolte mostrano risultati efficaci in termini di astensione dal fumo e riduzione del numero di sigarette quotidiane.

Il consumo di bevande alcoliche

Un’assunzione non corretta di alcol oltre ai danni diretti sulla salute fisica può causare comportamenti a rischio per se stessi e per gli altri.

Il consumo di alcol è il comportamento a rischio per l’insorgenza di malattie croniche che registra la minore attenzione da parte di medici ed operatori sanitari.

Il consumo di alcol prevalentemente fuori pasto e quello binge sono le modalità a rischio più diffuse.

La situazione nutrizionale
L’eccesso di peso accorcia la durata di vita e ne peggiora la qualità, favorendo l’insorgenza e/o l’aggravamento di diverse patologie.

Nell’ASL NO, a 8-9 anni più di 1 bambino su 4 è in eccesso ponderale (dato in peggioramento rispetto al 2016, dove era pari al 14%).

Gli adolescenti in eccesso ponderale invece sono di meno. Tale condizione aumenta però nelle età successive e tra i 50 ed i 69 anni l’eccesso ponderale coinvolge 1 persona su 2.

Aumentare il consumo di frutta e verdura in bambini ed adulti è obiettivo dei Piani di Prevenzione perché il consumo quotidiano di almeno 5 porzioni al giorno è protettivo nei confronti di alcune neoplasie.

Pertanto è necessario promuovere una maggiore consapevolezza del ruolo del consumo di frutta e verdura (e dell’alimentazione in generale) nella tutela della salute e nella prevenzione delle malattie e favorire lo sviluppo di comportamenti corretti anche attraverso la collaborazione con la scuola ed altri attori sociali.

 

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